L’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 e il conseguente periodo di lockdown hanno innescato, tra le varie cose, una maggiore attenzione e sensibilità verso l’ambiente e la necessità di portare avanti attività più sostenibili facendo emergere la ricerca di stili di vita più sani e in armonia con il contesto circostante, oltre che una maggiore consapevolezza verso l’importanza della natura nelle nostre vite.

Questo, naturalmente, porta a dei cambiamenti nel modo di pensare e vivere un viaggio e nelle strategie ed azioni che una destinazione turistica è chiamata a mettere in campo per rispondere in modo adeguato ai nuovi bisogni e desideri dei viaggiatori.

I viaggiatori, infatti, sono sempre più attenti all’impatto che può avere il proprio viaggio sull’ambiente e le comunità locali e desiderano porsi come soggetti attivi nella scoperta dei territori e in grado di portare valore e non solo un consumo di risorse o un incremento di rifiuti.

Turismo responsabile

In questa direzione va l’Organizzazione mondiale del turismo che – in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente – ha pubblicato un documento in cui la sostenibilità viene considerata l’elemento chiave per la ripartenza del turismo post Covid-19 e in cui vengono fornite alcune indicazioni strategiche per una ripresa responsabile del settore turistico. Così, ad esempio, tra le varie linee d’azione si hanno: una maggiore attenzione nel connettere igiene e sostenibilità ma anche investire in soluzioni basate sulla natura, monitorare le emissioni di CO2 legate al turismo e supportare l’integrazione tra economia circolare e turismo per promuovere la creazione di nuovi modelli di business sostenibili e un uso efficiente di energia e acqua.

Più attenzione verso gli spostamenti sostenibili

All’interno di questo scenario, in cui si registra una crescente attenzione verso l’ambiente, sta aumentando anche l’attenzione verso le emissioni di CO2 prodotte durante il viaggio con una conseguente crescita di interesse verso gli spostamenti a piedi (itinerari e cammini), in bici (cicloturismo) o al massimo con l’auto privata (anche in relazione alla pandemia che ha portato a prediligere i mezzi privati rispetto all’aereo o al treno per motivi di igiene e sicurezza).

In parallelo sono numerose le aziende che stanno dimostrando una maggiore sensibilità verso queste tematiche, come ad esempio Flixbus che consente ai propri utenti di versare un contributo per compensare le emissioni di CO2 legate al proprio viaggio reinvestendo la somma raccolta in progetti per la protezione del clima e dell’ambiente.

Trend futuri

Diverse indagini stanno mettendo in luce che, anche causa paure legate al Covid-19, le future scelte dei viaggiatori saranno sempre più orientate verso la scoperta di bellezze naturali non troppo affollate come ad esempio laghi, montagna e parchi.

Nel dettaglio il turista prediligerà: località non troppo distanti da casa e comunque facilmente raggiungibili in auto o in camper (con una crescita del turismo di prossimità), vacanze brevi, escursioni ed esperienze sostenibili il più possibile a contatto con la natura (turismo slow e sostenibile).

Crescerà quindi l’interesse verso quelle destinazioni che sono ricche di risorse naturali e ambientali e questo sia in risposta ai tanti mesi di lockdown (desiderio di stare all’aria aperta) sia perché sempre più studi e ricerche stanno evidenziando come l’immersione nella natura abbia effetti positivi sul sistema immunitario (ad esempio aumentano le difese immunitarie) e in generale sul benessere psicofisico e l’umore.

Conclusioni

Alla luce dei cambiamenti in atto e dell’emergere di un maggiore interesse verso la sostenibilità ambientale e la natura diventa fondamentale dare avvio ad un approccio nuovo verso le risorse naturali e ambientali, soprattutto da parte di quei territori che ne sono più dotati rispetto ad altri e che magari per molto tempo hanno sottovaluto questi aspetti.

Nei prossimi mesi ed anni, quindi, sarà sempre più importante: innescare nuovi processi di analisi, tutela e valorizzazione del patrimonio naturale quale possibile elemento di attrattività del territorio, da mettere in rete con le altre risorse locali; sensibilizzare cittadini (in primis i giovani) e imprese verso l’importanza di comportamenti e attività più sostenibili; favorire dinamiche di viaggio e di fruizione del territorio (eventi, spettacoli, tour, ecc.) più rispettosi dell’ambiente (anche nell’ottica di un maggior contenimento nella produzione di rifiuti) e incrementare tutti quei servizi e accorgimenti che possono aiutare a vivere esperienze di qualità all’aria aperta e a contatto con la natura.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Translate »